Roma, 21/11/2024
Roma, 21/11/2024

FlyZero, il progetto di un aereo ad idrogeno da Londra a San Francisco (senza scali)

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Un aereo ad idrogeno liquido più grande di un Boeing 737 e che possa coprire una tratta transoceanica senza problemi di rifornimento: ecco il progetto del britannico Aereospace Technology Institute

Se il futuro della mobilità terrestre, in primis delle auto, passa dall’elettrico, quello dell’aviazione potrebbe basarsi sull’idrogeno. Per meglio circostanziare, l’idrogeno liquido: esso rappresenterebbe per gli aerei il miglior bilanciamento tra prestazioni e impatto contenuto sull’ambiente.

Il settore infatti sta percorrendo una strada abbastanza in salita verso la decarbonizzazione, se tutto va bene totale per il 2050. Ma se per le autovetture e i veicoli terrestri l’alimentazione a batteria potrebbe essere la soluzione sostenibile e performante, per mezzi pesanti come gli aerei (e che ovviamente presentano questioni e criticità di rifornimento ed autonomia non paragonabili a quelle delle vetture) ci si orienta su altre alternative.

Il futuro dell’aviazione passa dall’aereo ad idrogeno? I progetti in via di sviluppo e FlyZero

Ad esempio, i SAF, ovvero i Sustainable Aviation Fuels, vale a dire i carburanti sostenibili come i bio-fuels. Oppure il citato idrogeno, già alla base di progetti aviotrasportati come quelli portati avanti dalla tedesca MTU Aero Engines, o quello della start-up H2FLY. Quest’ultima alla fine del 2023 è riuscita nell’impresa di far compiere il primo volo pilotato di un velivolo ad idrogeno.

Sono solo alcuni degli esempi che legano aerei e questo combustibile alternativo, e a cui si aggiunge il prototipo (sulla carta) di FlyZero, programma che l’Aerospace Technology Institute britannico sta portando avanti da diversi anni e che sta facendo degli importanti passi avanti.

Il progetto FlyZero: un aereo ad idrogeno liquido da 279 passeggeri

Con l’obiettivo di creare un velivolo commerciale ad impatto zero, il progetto ha sviluppato un aereo che potrebbe volare senza scalo da Londra a San Francisco, con un raggio operativo di 9.700 km. Ovvero poter stare in volo per circa 11 ore, con un’alimentazione basata sull’idrogeno liquido.

FlyZero ha progettato un aereo che, riporta TheCoolDown, dovrebbe essere di volte più grande del Boeing 737 (che può toccare i 40 metri di lunghezza, i 36 di apertura alare e 12 di altezza), ospitando 279 passeggeri. Il velivolo immagazzina l’idrogeno liquido in serbatoi ad una temperatura di ben -250°C.

Se ottenuto da fonti sostenibili, come la versione chiamata verde, l’idrogeno rappresenta una alternativa estremamente sostenibile in termini di emissioni prodotte. Inoltre è affidabile, come dimostrerebbero le potenzialità del progetto FlyZero che, come abbiamo visto, punta ad un volo transoceanico senza scali.

Entro il 2030 il primo volo sperimentale?

Secondo le previsioni del programma, sostenuto a dal governo del Regno Unito con uno stanziamento di 15 milioni di sterline nel 2021 (ma ce ne vorranno di più per concretizzare il tutto), si potrà far volare un aereo sperimentale ad idrogeno liquido entro la fine dell’attuale decennio.

Nelle linee guida del piano strategico Destination Zero formulato nel 2022, l’amministratore delegato dell’Aerospace Technology Institute Gary Elliott ha dichiarato: “Se vogliamo avere successo, ci sono notevoli incognite e sfide da superare, e la concorrenza internazionale sarà intensa. La velocità è essenziale per raggiungere i nostri obiettivi e aumentare la nostra quota di mercato”.

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