È pronto Dojo: si attende l’inizio della produzione per luglio. Il supercomputer di Tesla, presentato nel 2021, è stato definito il più potente del mondo da Elon Musk e promette grandi passi avanti per la guida autonoma
Il Dojo in produzione da luglio 2023
Presentato durante l’AI Day 2021, quando ancora Tesla aveva solamente chip e pochi altri elementi tecnici, la società ne aveva riparlato all’appuntamento dello scorso anno, annunciando l’intenzione di installare 7 strutture di questo tipo nell’impianto di Palo Alto a inizio 2023. Sappiamo che ciò non si è avverato: ma dagli annunci sembra che il Dojo sarà presto realtà.
Secondo il piano di lancio (un po’ grandioso) condiviso sui social, Tesla inizierà la produzione del supercomputer il mese prossimo e continuerà ad aggiungere scaffalature al sistema finché la struttura diventerà “tra le cinque più potenti al mondo” all’inizio del 2024.
Il nuovo supercomputer per la guida autonoma
Tesla utilizza già un supercomputer per il sistema Full Self Driving (e anche per l’Autopilot) e si basa su un sistema di elaborazione grafica (GPU) prodotto da Nvidia. Il chip e le infratsrutture del Dojo sono invece interamente sviluppato e realizzato dalla casa automobilistica.
Il supercomputer dovrebbe consentire passi avanti notevoli alla guida autonoma. Nello specifico, la sua piattaforma innovativa di machine learning userà l’intelligenza artificiale per valutare situazioni di guida reali in modo inedito, comunicano dalla casa. Sarà essenziale per l’allenamento delle reti neurali attraverso i dati dei video registrati dalla flotta di veicoli attuali, che alimenteranno la tecnologia che permetterà l’auto apprendimento di futuri veicoli autonomi.
Una volta attivo, il Dojo non sarà utilizzato solo per Full Self Driving e guida autonoma delle vetture Tesla ma servirà anche al progetto Optimus per la realizzazione di un robot umanoide – il cosiddetto Tesla Bot. Se prima le caratteristiche tecniche condivise erano pochissime, ora Tesla ha realizzato una struttura completa, con veri e propri scaffali, chiamato Exapod.
Elementi essenziale per garantire le alte prestazioni e la potenza necessaria ad alimentare il supercomputer, ma anche per garantire la presenza di un sistema di raffreddamento efficiente. “All’inizio di quest’anno abbiamo iniziato a testare il carico della nostra infrastruttura di alimentazione e raffreddamento e siamo stati in grado di spingerla oltre 2 MW prima di far scattare la nostra sottostazione e ricevere una chiamata dalla città [di Palo Alto, ndr]”, ha affermato lo scorso anno Bill Chang, a capo del progetto. Questo per dare un’idea della potenza del sistema.
Immagine di copertina: Tesla