Lo studio dell’ICCT analizza i risultati ed i progressi delle maggiori case automobilistiche nella transizione: una fotografia dello stato e dei progressi a livello globale verso i veicoli a zero emissioni al 2022
La classifica dei costruttori automotive pronti alle zero emissioni
Sono la statunitense Tesla (con la sua Model Y auto più venduta nel primo quadrimestre 2023, primato per un’elettrica) e la cinese BYD i costruttori in testa alla classifica dell’organizzazione International Council on Clean Transportation. Questo uno dei risultati dello studio che ha valutato l’impegno verso la transizione delle 20 maggiori case automobilistiche del mondo sulla base delle vendite, le azioni intraprese e le loro strategie per la produzione di veicoli a zero emissioni (ZEV) nei sei maggiori mercati globali.
I 20 produttori analizzati rappresentano infatti l’89% delle vendite in Cina, Unione Europea, India, Giappone, Repubblica di Corea e Stati Uniti e il 65% delle vendite a livello globale.
L’analisi si è basata sulle nuove vendite di veicoli leggeri e sui dati delle case automobilistiche fino alla fine del 2022. La classifica è presentata in tre diverse categorie, in base all’avanzamento verso gli obiettivi di adozione di veicoli a emissioni zero: abbiamo già anticipato i Leader (con un punteggio tra 66.7–100), categoria che include solo Tesla e BYD.
Ci sono poi i Transitioners, categoria che include in ordine di punteggio decrescente (33.4–66.6) le seguenti case “in fase di transizione”; in questa categoria ci sono le europee: BMW, Volkswagen, Stellantis, Geely, Renault, Mercedes-Benz, GM, SAIC, Great Wall, Ford, Hyundai-KIA, Chang’an. Infine, a chiudere la classifica (0–33.3) ci sono i Laggards, i ritardatari, quasi tutti costruttori giapponesi tranne l’indiana Tata: Toyota, Honda, Nissan, Mazda e Suzuki.
Un percorso complesso: le metriche ed i fattori della transizione
Come indica la tabella, lo studio ha valutato tre pilastri o parametri principali: la presenza e posizione sul mercato, le prestazioni tecnologiche e la visione strategica per il futuro della decarbonizzazione della propria produzione dei costruttori. Ma il Global Automaker Rating 2022 riflette in realtà le sfaccettature del percorso verso la transizione energetica della mobilità offrendo una partizione ulteriore: lo studio – che sarà aggiornato ogni anno – identifica infatti dieci metriche in grado di monitorare il progresso dei costruttori nel tempo.
La maggior parte dei costruttori ha ottenuto un buon punteggio in almeno una tra queste metriche, consultabili nelle tabelle più dettagliate dell’analisi. Questo risultato riflette la complessità e l’ampio spettro della transizione verso veicoli a zero emissioni e anche i diversi approcci che le case stanno adottando verso l’obiettivo.
Ad esempio, il primo parametro è quello del mercato e riflette la quota elettrica (BEV, FCEV e solo la quota di guida elettrica dei PHEV) nelle vendite totali di veicoli leggeri: Tesla produce già solo veicoli elettrici a batteria (BEV) e BYD sia a batteria sia ibridi plug-in (PHEV) da marzo 2022. In generale, gli altri costruttori sono invece in ritardo nella vendite di veicoli a basse emissioni. Eppure, la cinese SAIC (che si prepara ad utilizzare batterie allo stato solido nelle sue auto) offre una copertura di tutte le classi di veicoli leggeri e ottiene il punteggio più alto in quella metrica.
Il secondo parametro, che valuta il livello di sviluppo tecnologico nel soddisfare le esigenze del cliente e nel ridurre le emissioni, valuta consumi energetici, riciclo delle batterie, quota di rinnovabili, velocità di ricarica e autonomia. BMW ha fatto ottimi progressi nel garantire il 100% di energia elettrica rinnovabile e ottiene punteggio 100 in questa metrica.
Sempre BYD e Tesla, invece, in testa alla classifica per visione e strategia a lungo termine per la transizione, che considera anche il volume di investimenti in ricerca e sviluppo.