Roma, 24/11/2024
Roma, 24/11/2024

Auto e Generazione Z: digitali, sostenibili ed economiche

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Le necessità della nuova generazione di conducenti sono molto diverse rispetto a quelle di chi li ha preceduti e rispondono anche a una più forte cultura della sostenibilità

Nativi digitali. Ambientalisti. Più poveri di quanto lo fossero i giovani di qualche decennio fa. Sono solo alcuni dei modi in cui potremmo definire i ragazzi della cosiddetta Generazione Z, quella di chi negli ultimi anni ha preso la patente di guida e, quindi, entra a pieno diritto nel mirino delle aziende automobilistiche che, loro malgrado, scoprono che molte cose dovranno cambiare.

Un’opzione tra tante

Quanto emerge sul rapporto tra auto e Generazione Z, come spiega anche Publicis Sapient, è che i nativi digitali non le concepiscono più come mezzo primario. Si tratta di un veicolo tra tanti che possono essere utilizzati, soprattutto in città, perché la Gen Z è molto più propensa all’intermodalità nei propri spostamenti (di cui abbiamo parlato).

Ragazzi che spesso vivono nei centri urbani, non hanno figli e non possono permettersi grandi spese, dunque, tenderanno sempre più spesso a scegliere il trasporto pubblico o, al massimo, lo sharing. Questo non include soltanto le auto in condivisione, ma anche monopattini, biciclette, e-bike e così via.

Dallo studio McKinsey, quasi il 55% dei consumatori nativi digitali sono aperti alla possibilità di condividere i propri mezzi con altri, specialmente se su strada. Il mercato si muove dall’ownership alla usership. Il leasing, invece, è una modalità meno conosciuta e che fa più paura. Le imprese devono allora prepararsi a un mondo in cui l’abbonamento e il noleggio sono più comuni della proprietà privata del mezzo, ma devono trovare dei modi per rendere anche questi sistemi sempre più convenienti e trasparenti.

Com’è l’auto di un nativo digitale

Quando pensa a un’automobile, una persona che appartiene alla Gen Z ha delle priorità abbastanza specifiche. Ad esempio, metà dei rispondenti all’indagine di McKinsey ha detto di volere un mezzo elettrico, mentre il 64% preferisce un’auto piccola.

Sempre più importanti il design e le caratteristiche di sicurezza e multimediali innovative. Per quanto riguarda il prezzo, buona parte dei giovani di oggi preferiscono soluzioni più economiche e vogliono avere il finanziamento sicuro prima ancora di pensare all’acquisto dell’auto.

Il 16% della Gen Z e il 15% dei Millennial hanno in realtà già acquistato un’auto elettrica: lo riporta in un’analisi Deloitte. Il 41% e il 44%, invece, vorrebbe farlo nei prossimi anni. Inoltre, secondo molti giovani i datori di lavoro dovrebbero investire sulla sostenibilità non soltanto dell’azienda, ma anche dei dipendenti. Dovrebbero perciò dare incentivi che spingano i dipendenti a fare scelte più ecologiche come l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico o di veicoli elettrici.

Anche se 6 giovani su 10 sono disposti a pagare di più per avere uno stile di vita più sostenibile, il 53% dei ragazzi della Gen Z e il 55% dei Millennial pensa però che sarà sempre più difficile che ciò avvenga se la situazione economica non migliora.

La rivoluzione digitale vale anche per auto e Generazione Z

Figli di un mondo che è sempre meno analogico, il digitale per la generazione Z è un mondo in cui fare tutto, anche acquistare una macchina. Ci si allontana sempre di più dalle classiche concessionarie, destinate a dover cambiare il proprio modo di approcciarsi al pubblico per riuscire ad avere successo.

Più del 55% degli acquirenti giovani pensano che acquisteranno la propria automobile su Internet, mentre solo il 17% si affiderà alle concessionarie. Il 66% opterà per un finanziamento online.

L’interesse per lo sharing tenderà a scemare un po’ con il passare del tempo e con la nascita di nuove famiglie, che richiederanno anche alla Generazione Z auto private e più spaziose, ma la preferenza per i canali digitali sicuramente continuerà a crescere. La rivoluzione sta arrivando a tratti più velocemente di quanto si muovano le aziende, e sicuramente molto dovrà e potrà cambiare.

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