Aumentano le immatricolazioni di auto elettriche con oltre +30% di Full Electric rispetto al 2022. Ma si può fare di più: “Gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando” commenta il Presidente dell’UNRAE Michele Crisci
Il mercato delle auto elettriche continua a crescere
Sono state immatricolate 3.996 nuove unità Full Electric in aprile, secondo i dati UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Numeri in aumento rispetto ai livelli di aprile 2022 di circa il 30% e che porteranno beneficio anche alla rete.
Motus-E mette poi in evidenza i canali di mercato più interessanti, questo mese, per le auto elettriche: le immatricolazioni dei privati in particolare registrano un aumento del 110,8%, che mostrano un interesse e un consenso sempre maggiori per la tecnologia. Solo 360 immatricolazioni invece per il settore delle flotte aziendali, altro canale fondamentale che deve essere incentivato. Il mercato dell’elettrico continua a crescere, insomma, ma ha bisogno di una ulteriore spinta.
Segnali positivi anche per i veicoli commerciali leggeri, anch’essi parte dei limiti alla vendita imposto a partire dal 2035, che registrano un aumento di immatricolazioni del 146% rispetto al 2022, malgrado gli attuali strumenti di supporto alla domanda pongano limiti di accesso e utilizzo.
Ma serve una revisione degli incentivi
Si tratta infatti di un aumento positivo rispetto allo stesso periodo del 2022, con una quota del mercato automotive dei veicoli elettrici a batteria (BEV) che sale al 3,7% nel quadrimestre ma che si abbina ad un aumento di registrazioni non a zero emissioni (l’alimentazione a benzina segna infatti un recupero rispetto al mese scorso occupando il 29,2% di quota di mercato). “I dati dimostrano che gli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni non stanno funzionando: in aprile infatti la CO2 media è cresciuta del 2,9%” sottolinea Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE.
“È urgente una loro riformulazione, con innalzamento dei tetti di prezzo e l’inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Aspettiamo quindi una convocazione del Tavolo Automotive, di cui non si hanno più notizie, per lavorare di comune accordo verso obiettivi condivisi” ha aggiunto il rappresentante nel nostro Paese delle case automobilistiche estere rispetto al raggiungimento degli obiettivi di emissioni zero al 2035 confermato dalla pubblicazione del Regolamento UE del 25 aprile.
Crisci sottolinea anche come sia necessario recuperare i ritardi relativi alla realizzazione delle infrastrutture di ricarica (che a marzo ha registrato un aumento record) sia private sia pubbliche, chiedendo infine di “accelerare l’emanazione delle norme previste dai decreti MASE e di quelle per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, senza dimenticare una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR”.
È d’accordo Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, sull’esigenza di “un’adeguata revisione delle politiche incentivanti e fiscali, per i privati e per le flotte” che permetterebbe una crescita del mercato italiano delle auto elettriche notevole, “tornando a recuperare terreno rispetto ai maggiori Paesi europei, con cui siamo già abbondantemente in grado di competere dal punto di vista delle infrastrutture di ricarica. Le risorse ci sono, dobbiamo impiegarle nel modo più efficace possibile”. L’Italia è, nei fatti, indietro rispetto ad altri Paesi del territorio UE: la quota di mercato di vetture elettriche corrisponde al 15,4% in Francia e Regno Unito, e al 14,2% in Germania.