Destinus ha ricevuto la fiducia del Ministero della Scienza spagnolo. Con il nuovo jet Eiger si muove verso spostamenti a velocità elevatissime, a guida autonoma e a zero emissioni
Venti ore di attese, sonno, scombussolamento. È questa la realtà di chi decide di andare in Australia e si trova in Europa. Ma questo potrebbe seriamente cambiare. Lo dice Destinus, la startup svizzera dell’imprenditore russo Michail Kokorich che dal 2020 si impegna per sviluppare la tecnologia per i jet superveloci a idrogeno.
Il successo di Eiger, il secondo prototipo
Il jet testato con successo alla fine dello scorso anno da Destinus si chiama Eiger, ed è il fratello più giovane del primo prototipo svizzero, Jungfrau. La squadra della startup, che lavora tra Svizzera, Francia, Spagna e Germania, ha lavorato tutta l’estate a questo nuovo mezzo per vederlo finalmente volare sopra Monaco a fine 2022.
Un prototipo del genere è solo un passo verso l’obiettivo finale, ossia “un aereo che sfiderà i limiti di tempo, spazio, sostenibilità e potenziale umano”, secondo l’azienda. Ma che oggi permette agli ingegneri di testare i propri modelli e le proprie idee direttamente in cielo. “È una sorta di piattaforma sperimentale che consente ai team di ingegneri di testare nuove apparecchiature direttamente in volo – spiegano i comunicatori di Destinus – il che vuol dire che abbiamo dati più accurati e possiamo validare in modo migliore certi aspetti dei nostri prodotti”.
Per la fine di quest’anno l’obiettivo è quello di creare un nuovo prototipo su cui testare il volo supersonico e la propulsione a idrogeno, i due elementi chiave di tutta la tecnologia.
L’ambizioso obiettivo finale: Europa-Australia in 4 ore
Una volta realizzato il prodotto che andrà poi a volare, il destino (richiamato anche dal nome della startup) è quello di cambiare per sempre il nostro modo di muoversi. Come per il trasporto supersonico dell’hyperloop, infatti, Destinus vuole produrre jet in grado di muoversi a velocità superiori di quella del suono. Il tutto in modo sostenibile e impiegando la guida autonoma, l’unica soluzione per gestire un mezzo a una velocità del genere.
D’altronde, già nell’ultimo test Eiger è stato pilotato in modo principalmente autonomo: per l’occasione era presente un pilota, il cui ruolo era quello di prendere il controllo in caso di errori da parte della macchina. Tutto, comunque, è stato registrato in diretta dall’equipaggio affinché potesse essere visto anche da terra.
Al momento c’è molta ricerca ancora da fare, ma ad esempio all’Università di Melbourne dei ricercatori sono riusciti a stampare in 3D dei catalizzatori che dovrebbero funzionare come agenti per combattere il calore estremo generato da aerei che volano a 6.100 km/h, ossia circa cinque volte la velocità del suono.
Tra le proposte dell’impresa c’è anche quella di riuscire a collegare l’Europa, in particolare Francoforte, con l’Australia a una velocità assolutamente inedita: si parla infatti di 4 ore e 15 minuti invece di 20 ore. Un volo da Francoforte a Shangai ci impiegherebbe otto ore in meno del normale, ossia 2 ore e 45 minuti.
Gli ultimi investimenti che fanno sperare per il futuro
Ora la startup svizzera farà parte di un consorzio voluto dal Ministero della Scienza spagnolo insieme a ITP Aero, Ajusa, Aerotecnic e diversi centri tecnologici universitari europei. Si parla di un investimento di 12 milioni di euro per costruire un’area vicino a Madrid dedicata ai test sui motori a idrogeno.
“Siamo felici di aver ricevuto questi fondi, specialmente perché sono un chiaro segno che Destinus è allineata con le linee guida strategiche di Spagna ed Europa per promuovere l’aviazione a idrogeno – ha dichiarato Davide Bonetti, vicepresidente dell’area di Sviluppo Aziendale e Prodotto – per imprese del deep tech come la nostra, l’accesso a questi fondi europei è essenziale per portare avanti ricerche avanzate e accelerare l’innovazione necessaria per essere competitivi a livello globale”.
A questo si unirà un altro progetto da 15 milioni di euro per finanziare la ricerca sulla propulsione alimentata a idrogeno liquido.
Immagine di copertina: Destinus