La capitale britannica comincia a respirare meglio. È il risultato di 4 anni di Ultra Low Emission Zone, l’area a traffico limitatissimo che ne protegge il centro dall’inquinamento dovuto al traffico
A volte per raggiungere un obiettivo importante come la riduzione dell’inquinamento ci vuole una soluzione drastica. Ed è quella che ha attuato Sadiq Khan, il sindaco di Londra, che oggi può fregiarsi dell’essere riuscito a ridurre del 45% il tasso di diossido di azoto di Central London.
L’elettrico non è tutto: perché pensare a ZTL avanzate
Mentre esplode la polemica sullo stop alla vendita di auto a diesel e benzina al 2035 e si rimanda il voto in merito, la verità è che questa fondamentale operazione non basterebbe a raggiungere gli obiettivi per la transizione ecologica. Persino l’Euro 7 o il retrofit elettrico sono idee che verranno sicuramente adottate da molti, ma non sufficienti. Tutti i mezzi inquinanti che continueranno a circolare ancora dopo il 2035 (ricordiamo d’altronde che se ne vieterà soltanto la vendita e la produzione, ma non smetteranno di esistere) saranno un problema.
Bisogna dunque ripensare il modo di vivere la città, chi può guidarvi in mezzo e come. Come viene spiegato anche dai dati di Legambiente, le zone a traffico limitato possono essere una soluzione soprattutto per le città più inquinate. E Londra ne è la dimostrazione.
“Le prove di oggi sono inequivocabili”: il caso Londra
È la prima Ultra Low Emission Zone presente 24 ore su 24 al mondo. L’ha introdotta il Sindaco Sadiq Khan a Londra nel 2019, in tempi in cui si era già ben coscienti della necessità di agire per affrontare il cambiamento climatico e ridurre l’inquinamento, ma in cui si era fatto ancora ben poco.
L’area delineata allora era vissuta dal 44% dei cittadini londinesi (che sono quasi 9 milioni), ma già due anni fa è stata ampliata ulteriormente. La limitazione imposta dalla ULEZ prevede che tutti i veicoli a benzina sotto lo standard Euro 4 e quelli a gasolio sotto a Euro 6 debbano pagare 12,50 sterline per accedervi, senza alcuna esenzione.
Oggi sono arrivati i risultati, e sono molto promettenti. “Come ex avvocato, amo guardare alle prove. Le prove di oggi sono inequivocabili – ha spiegato Khan in una sua nota associata al report – è la politica più efficace per ripulire l’aria della nostra città che ci sia mai stata”.
Quali sono i risultati raggiunti dall’ULEZ
Una riduzione del 60% dei veicoli altamente inquinanti da quando la zona a traffico limitatissimo è stata ampliata. E di conseguenza il 23% di ossido di azoto in meno in tutta Londra, il 7% in meno di particolato fine (PM 2,5), il 3% in meno di anidride carbonica. Sono questi alcuni dei risultati raggiunti dall’area a Londra e riportata in un documento rilasciato dal Comune britannico. E le percentuali sono ancora più promettenti all’interno della zona in cui è limitato il traffico di veicoli.
Informazioni che sono necessariamente legate all’ULEZ: tant’è che il biossido di azoto (NO2) non è tornato ad aumentare dopo la fine della pandemia, a differenza di tante altre città nel mondo. E questa ondata di benessere per la città più amata e famosa del Regno Unito verrà ulteriormente ampliata nel momento in cui questo 29 agosto quasi tutta la città farà parte dell’ULEZ.
Il mondo, allora, può cambiare, e si può invertire un processo che molti pensano sia destinato a farci molto male. Ben vengano allora le ZTL: ce n’è senza dubbio bisogno.