La storica azienda giapponese del settore moto vuole introdurre le e-bike tra i suoi nuovi prodotti per integrare le proprie proposte a emissioni zero
Un metodo multimodale per approcciarsi alla transizione ecologica. È quello che ha descritto Andrea Colombi, il Country Manager italiano di Yamaha, in una recente intervista. Perché la neutralità carbonica può essere raggiunta, spiega, anche più lentamente, sia con l’introduzione dell’elettrico che con la riduzione delle emissioni per i veicoli termici.
Quando arriveranno le e-bike
Yamaha ha compreso quanto il settore delle biciclette elettriche sia innovativo e in crescita, ed è per questo che ha deciso di continuare a puntare su quest’ambito. Continuare perché, come spiega Colombi, “siamo stati i primi a brevettare il motore per le bici a pedalata assistita”.
“Per le e-bike c’è una crescita enorme, tanto che hanno superato la vendita delle due ruote a motore – continua – a marzo usciremo con le nostre e-bike con motore e telaio Yamaha”. Un altro passaggio importante, considerando che di recente l’azienda aveva presentato lo scooter elettrico Neos-50.
D’altronde, ormai le biciclette elettriche sono diventate una parte integrante del tessuto urbano. Come spiegato nel Rapporto Annuale Urban@it, oggi come oggi la ciclo-logistica sta vivendo un momento felice, data la sua capacità di contribuire alla riduzione della congestione e dell’inquinamento nelle città.
Il problema dell’elettrico nelle due ruote
Non tutti sanno che, mentre il resto del mondo dei trasporti riesce ad adattarsi con una relativa facilità ai motori a batteria, le moto incontrano un po’ di difficoltà. Il poco spazio, infatti, non è sufficiente per un pacco batteria troppo grande. “Questo ha un impatto sull’autonomia che oggi ha un valore importante per il commuting urbano, mentre per i lunghi tragitti c’è ancora da fare”, ha raccontato il dirigente.
Per non parlare delle infrastrutture, che secondo Colombi sono carenti. “Lo si vede già con le auto elettriche, per cui le persone devono cambiare stile di vita. Per gli scooter l’utilizzo può essere un po’ più smart, però le infrastrutture non sono abbastanza capillari da permettere un utilizzo massivo”.
I progetti per il futuro e le imbarcazioni elettriche
Yamaha ha annunciato di voler raggiungere l’obiettivo di neutralità carbonica in tutti i propri stabilimenti entro il 2035. Al momento prevede di ridurre del 92% le proprie emissioni di CO2 rispetto al 2010 per le attività di produzione. Per questo motivo sta riorganizzando le proprie attività, ad esempio implementando l’autospegnimento delle apparecchiature per non consumare nemmeno in stand-by e l’introduzione di fonti di energia rinnovabile.
“Uno degli obiettivi che abbiamo è quello di diventare carbon neutral. Questo passa attraverso la diminuzione delle emissioni di CO2 nella supply chain, così come per mezzo dell’abbattimento delle emissioni sull’utilizzo dei nostri prodotti”, ha ancora raccontato il manager. Significa che verrà investito tanto sull’elettrico, sulla riduzione delle emissioni dei veicoli termici e sui carburanti sintetici. E senza mai dimenticare l’importante settore della nautica. “Abbiamo presentato qualche anno fa Armo, il primo motore elettrico fuoribordo di Yamaha – ha concluso – l’abbiamo fatto per essere green, ma anche dare alle persone una nuova esperienza di navigazione, cercando di unire l’immersività della vela al tipico spostamento di una barca con fuoribordo”.
Immagine di copertina: PW-X2 (Haibike/Yamaha)