Una imbarcazione tipica della tradizione italiana, ovvero il gozzo, rivive con modelli da diporto studiati per il comfort massimo anche in fase di crociera e con prestazioni sportive. Il tutto per sfondare anche nel mercato americano
I gozzi italiani potrebbero conoscere una sorta di revival oltre oceano, precisamente negli Stati Uniti. Ci sono diversi costruttori di casa nostra che stanno puntando il mercato americano con una imbarcazione, votata per la pesca ,che affonda le radici nella tradizione nostrana.
Apreamare ed il Gozzo 45
È il caso ad esempio di Apreamare, cantieri navali con sede a Napoli che aprirono i battenti nel lontano 1849 da un’idea del maestro d’ascia Giovanni Aprea. Un’attività familiare che è partita dai gozzi di tipo sorrentino (tradizionalmente con una dotazione dispari di remi) che si è evoluta grazie all’intuizione del nipote Giovanni che dotò queste imbarcazioni di motori “di derivazione automobilistica” e creare quindi i primi natanti da diporto.
Venduta al Gruppo Ferretti nel 2001 e nove anni dopo ritornata nelle mani delle famiglie fondatrici, Apreamare esporta la tradizione campana all’estero, integrando le ultime innovazioni del mondo nautico con l’artigianalità. Ecco quindi il Gozzo 45, ultimo nato della società: un classy cruiser dalle linee che richiamano la tradizione delle barche da pesca (a partire dalla prua arrotondata e la plancia semicircolare, oltre al fatto che in coperta non ci sono gradini).
Il gozzo è dotato di una carena (la parte sommersa dello scafo) a geometria variabile progettato da Umberto Tagliavini, con V profonda, studiata per integrarsi con i due sistemi di propulsione offerti per il Gozzo 45, ovvero i due Cummins di 441 kW a 3 000 g/min (velocità massima 30 nodi al dislocamento a medio carico) e i due Volvopenta D4 270 DPI da 353 kW a 3 700 g/min (33 nodi massimi al dislocamento a medio carico). L’autonomia con i Cummins è di 192 miglia nautiche a velocità massima, che diventano 241 con quella di crociera, mentre per i Volvopenta si passa a 270 miglia nautiche come punta massima e 350 di crociera.
Il Gozzo 45, lungo 14,70 fuori tutto, è dotato di tre cabine ed è rivestito completamente in legno. Spicca poi la plancetta a poppa già accennata, con spiaggetta privata, due prendisole, la dinette e zona relax alla fine della prua con divanetto. Il prezzo di vendita ha una base di partenza di 680 mila euro, con possibilità di personalizzare il colore dello scafo.
La versione Speedster del Gozzo 45 e l’Hard Top dei Fratelli Aprea
Esiste poi la versione Speedster, studiata in particolare per il mercato statunitense, che si caratterizza per una dotazione di tre motori fuoribordo Mercury da 300 cv ciascuno, capaci di spingere il gozzo da 11 metri oltre i 40 nodi di velocità. Citiamo inoltre l’Hard Top 36 dei Fratelli Aprea, altro gozzo sorrentino da 10,90 metri e con velocità massima di 40 nodi, e con interni che richiamano “un jet privato”, come ha affermato il presidente di Fratelli Aprea USA Michael Sinacola.
Il Libeccio 13.5 Cabin del Cantiere Mimì
Esistono poi altre realtà che si impegnano ad esportare i nostri gozzi sui mercati esteri. È il caso del Cantiere Mimì, anch’esso di Napoli, che ha mosso i primi passi nel 1975 e che ha presentato di recente il Libeccio 13.5 Cabin, frutto della collaborazione con il designer Valerio Rivellini.
Si tratta di una imbarcazione in teak massello e con scafo in vetroresina dotata di due motori Yanman da 370 cv e che esprime una velocità massima di 30 nodi, studiata inoltre per garantire il massimo comfort sia in coperta che sottocoperta, ideale quindi anche per la crociera (sono presenti anche tre cabine separate e due bagni con doppio ingresso). Domenico Senese, amministratore delegato del Cantiere Mimì, ha commentato: “La zona che amo di più è quella di poppa. È un’area di grande comfort e trasformabilità, una caratteristica insolita per una barca di queste dimensioni.”