Il prossimo anno inizieranno i lavori per la realizzazione della prima rete di vertiporti milanese. Obiettivo: avviare un servizio di droni taxi di linea per i Giochi olimpici invernali del 2026. Individuate altre 17 aree idonee in tutta la Lombardia. Angeli (Dronepad Italy): “Una città che attiva il servizio taxi con droni necessita di vertiporti diffusi, come fossero stazioni della metropolitana”.
La rete di vertiporti di Milano e della Lombardia
Nel 2026 ci saranno i Giochi olimpici invernali e il Comune di Milano è intenzionato ad offrire al pubblico di appassionati sportivi e di turisti i primi servizi di droni taxi per collegare la città a Cortina e le altre destinazioni olimpiche.
La mobilità aerea urbana (Urban air mobility, o Uam) accelera e lo fa partendo dalle infrastrutture di servizio per velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticali (eVTOL), i vertiporti.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, i primi lavori partiranno proprio durante il prossimo anno per costruire i vertiporti di Citylife e Porta Romana, più in prospettiva altri due a Linate e Malpensa.
Il costo del servizio potrebbe essere alto all’inizio, circa 120 euro a tratta, ma giunto a regime è previsto scendere attorno ai 70-80 euro a passeggero.
Il più grande dei vertiporti milanesi sarà quello di Malpensa, gli altri tre dovrebbero avere una dimensioni non superiore ai 4 mila metri quadrati.
Si tratta solo delle prime quattro stazioni, perché in tutta la Lombardia sono state individuate altre 17 aree idonee per i vertiporti, 9 in ambito cittadino e 6 extra-urbano.
Il progetto Dronepad Italy
Secondo quanto dichiarato da Emanuele Angeli, CEO di Dronepad Italy, a Key4biz, “di sicuro il trasporto con droni ha come caratteristica principale quella di spostare persone nel modo più veloce possibile evitando il traffico terrestre. Quindi una città che attiva il servizio taxi con droni o metropolitana aerea ha la necessità di spostare i passeggeri all’interno della metropoli prelevandoli dalle aree generalmente più frequentate e quindi con più traffico e spostarli in altre aree della città dove ci sarà ugualmente un traffico notevole. Dronepad Italy è Il nostro progetto di vertiporti diffusi ovvero di stazioni di atterraggio per la metropolitana aerea che permetterà di decongestionare il traffico delle grandi metropoli”.
“Per avviare concretamente la mobilità aerea urbana – ha sottolineato Angeli – è necessario creare una efficiente rete di DRONEPAD collocati nelle zone strategiche della città i quali dovranno essere di facile accesso, nei marciapiedi, fuori dei centri commerciali, dove la gente cammina, il DRONEPAD deve avere le stesse caratteristiche delle stazioni metro. Chi vuole spostarsi con il drone non deve far altro che raggiungere il DRONEPAD più vicino e partire! Non posso pensare di attivare un servizio taxi con droni ed utilizzare gli heliports nei rooftop per atterrare, è impensabile, perderei la caratteristica della rapidità dovendo prima salire sul rooftop e poi scendere, oltre al fatto di portare estranei all’interno di un albergo o altra struttura. Senza una adeguata rete di DRONEPAD il servizio taxi con droni non può esistere”.
“Dronepad Italy sta procedendo a grandi passi verso l’industrializzazione del progetto – ha aggiunto il CEO di Dronepad – nel primo semestre del 2023 verrà realizzato il primo prototipo operativo. Dronepad, brevettato a livello internazionale, sotto l’egida dell’Arch. Federico Celoni che proviene dalla “scuola” dell’archistar Norman Foster, prevede anche la partecipazione in termini consulenziali di un importante Politecnico Italiano e dal punto di vista delle garanzie della struttura gestionale/finanziaria di una Big Four quale Deloitte & Touche”.
I progetti di Urban air mobility in 55 Paesi del mondo
Secondo la Global Air Mobility Market Map di Unmanned Publications di recente pubblicazione, nuove reti di vertiporti per la mobilità aerea avanzata (Advanced air mobility, o Aam) e in ambito urbano sorgeranno in un centinaio di città e regioni di 55 Paesi del mondo entro il 2030.
Gli ultimi, solo in ordine di tempo, ad aggiungersi alla lista delle nazioni Aam/Uam sono stati Vietnam, Dubai, Nuova Zelanda, Argentina, Brasile e Israele, in particolare le città di Oxford, Nusantra, Shanghai, Tulsa (Oklahoma), Monchengladbach, Syracuse (New York), Burlington (Vermont) e Springfield (Ohio).
Secondo dati forniti da BloombergNEF, negli ultimi due anni sono stati investiti 3,55 miliardi di dollari in soluzioni per la mobilità aerea urbana.
Nel dettaglio, circa 1,2 miliardi di dollari sono stati investiti durante il 2020, altri 1,7 miliardi di dollari nel 2021 e solo nel primo trimestre del 2022 già siamo a 660 miliardi di dollari.