L’Arabia Saudita continua ad espandere i propri investimenti nello sport di alto livello: il prossimo obiettivo è far traslocare alcuni team ufficiali di F1 nel futuristico sito di Neom
Le ambizioni dell’Arabia Saudita si rivolgono sempre più al mondo dello sport, sia in termini di grandi eventi (dai GP di Formula 1 alla recente intesa per ospitare anche la MotoGP, passando per la Dakar che si svolge nel regno da tre anni a questa parte all’Extreme E, senza dimenticare anche la Formula E), sia in termini di colpi mediatici, come il faraonico ingaggio di Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr.
Il progetto di una Motor Valley saudita
Restando però nel campo della F1, le mire saudite non si limitano solo ai Gran Premi, ma anche ad attrarre le scuderie, la maggior parte delle quali (sette su dieci) hanno sede nel Regno Unito. Come riportato in un’intervista concessa a MotorSport dal principe nonché presidente della Federazione Automobilistica Saudita Khalid Bin Sultan Al Faisal, l’idea si inserisce in un piano ventennale “che si spera possa essere lanciato tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024” e che va oltre gli eventi internazionali: l’obiettivo è attrarre “ingegneri, meccanici, e costruire auto e fare da base alla creatività”. Insomma, mettere in piedi una Motor Valley saudita.
Lo sport è una forma di notevole soft power, motivo per cui l’Arabia Saudita punta anche a creare un vivaio di propri piloti che possano “competere nel campionato di Formula 1 o in MotoGP”, ha proseguito Al Faisal. “Stiamo investendo molto nelle infrastrutture, nella costruzione di piste in Arabia Saudita. Vogliamo fondare accademie in modo da poter essere più coinvolti: squadre saudite con piloti sauditi o altri piloti per correre in squadre saudite. C’è ancora molta strada da fare, ma si spera che entro il 2030, 2035, 2040 potremo raggiungere i nostri obiettivi“, ha concluso il principe.
L’Arabia Saudita vuole Aston Martin e McLaren
Come abbiamo accennato, uno dei primi passi sarà quello di attrarre i team, e l’Arabia Saudita vorrebbe convincere Aston Martin e McLaren a lasciare il Regno Unito con le proprie scuderie e posizionare sedi ed impianti da loro. Il luogo scelto è Neom, il futuribile e futuristico sito dall’estensione pari al Belgio che fa parte dell’ambiziosa Vision 2030, progetto di rivoluzione sociale ed economica di cui il principale artefice è il principe ereditario e primo ministro Mohammed bin Salman.
Il progetto The Line: la megalopoli in linea retta che vuole anche ospitare i team di F1
Lo scorso settembre è stato presentato il progetto che darà un’immagine a Neom, città nel nord-ovest ancora da fondare, ovvero The Line: in pratica, la megalopoli si svilupperà totalmente in linea retta, cercando di avere un ingombro a terra di soli 34 chilometri quadrati, una larghezza di soli 200 metri ma una estensione di ben 170 km.
Un insediamento urbano di tipo lineare, già concepito solo in forma teorica nel passato (tra i grandi nomi che si sono cimentati in progetti del genere, citiamo Le Corbusier per la città di Algeri e il Monumento Continuo che il gruppo Superstudio ha proposto negli anni Settanta). Idee, a tratti utopiche a tratti distopiche, rimaste sulla carta, ma l’Arabia Saudita – forte delle sue immense risorse – intende far sul serio, creando una lunghissima smart city facilmente percorribile anche a piedi, con bassissimo impatto ambientale e risorse ottimizzate.
Cosa ostacola e cosa invece potrebbe agevolare il trasferimento dei team
In questa città dovrebbero quindi mettere le proprie tende i costruttori e i loro team impegnati in Formula 1, secondo i desiderata sauditi, ma la cosa non è poi così scontata: di recente Aston Martin ha ultimato una notevole espansione del suo stabilimento a Silverstone, mentre McLaren ha sottoscritto un contratto di locazione ventennale per il McLaren Technology Center.
Ma l’Arabia Saudita si presenterebbe con una mano molto forte al tavolo delle eventuali trattative: oltre ad avere dei propri membri nei consigli di amministrazione dei due marchi, può contare anche sul fondo d’investimento PIF che rappresenta il secondo maggiore azionista di Aston Martin; ancora, Aramco (gigante petrolifero saudita) è tra gli sponsor della scuderia di F1. Per quanto riguarda la McLaren, il regno è presente anche a Woking come azionista di minoranza, e Neom sponsorizza il team di Formula E e di Extreme E.