Alla Dakar 2023 partecipa alla gara anche un camion ad idrogeno, vittima però di una stangata da parte della Federazione Internazionale dell’Automobile, che ha emesso pesanti penalità: ecco perché
Nella massacrante (quest’anno più che mai, visto che siamo alla prima settimana e già sono caduti nomi di alto spessore) Dakar 2023 che si sta correndo per il terzo anno di fila in Arabia Saudita si iniziano a portare avanti i primi esperimenti di mobilità a zero emissioni e sostenibile anche in gara.
Il secondo anno di Audi alla Dakar con l’RS Q e-tron E2
Nella scorsa edizione Audi si era presentata con il primo veicolo dotato di powertrain elettrico e range extender a partecipare in questo rally raid: si tratta dell’RS Q e-tron che aveva fatto parlare di sé nel 2022, con ottime prestazioni ed un nono posto finale, per poi vincere a marzo l’Abu Dhabi Desert Challenge.
Nella Dakar 2023 la casa dei Quattro Anelli ha debuttato con la versione successiva, l’RS Q e-tron E2,sempre con i motori elettrici al suo interno ed in grado di mettere ancora più in difficoltà la concorrenza dei motori tradizionali, rappresentata da nomi come Toyota e Prodrive. Da notare che, dalla quinta tappa, FIA (la Federazione Internazionale dell’Automobile) e l’organizzatore ASO (Amaury Sport Organisation) hanno deciso di aumentare a 8 kW extra la potenza dei veicoli della categoria T1-Ultimate, ovvero l’Audi che corre con un handicap di 100 kg in più, rispetto a tutti gli altri della T1+ in nome del principio di equivalenza tecnologica.
MAN e il camion ad idrogeno, sanzionato dalla FIA
Ma anche nella categoria Camion si è intravisto un passo avanti nella mobilità sostenibile, se vogliamo ancora più rivoluzionario rispetto a quanto fatto da Audi. L’azienda tedesca MAN, infatti, si è presentata con un mezzo 6×6 alimentato ad idrogeno: gestito dal team KH-7 Epsilon e con a bordo l’equipaggio formato da Jordi Juvanteny (in qualità di pilota), José Luis Criado (navigatore) e Jordi Ballbé (meccanico). Il camion tuttavia è praticamente un corpo estraneo nella competizione.
Infatti, prima della partenza della 45esima edizione della Dakar, la FIA ha invitato il team a convertire il veicolo ad una più tradizionale alimentazione a diesel: questo perché per i camion per ora è prevista solo la classe T5, con motori endotermici per la categoria, e quella T5-U Hydrogen non sussiste per via della presenza di un solo mezzo ad idrogeno in gara.
Ma KH-7 Epsilon Team ha risposto picche, e di conseguenza si è spostata nella categoria Challenge New Energy. Questa mossa però è costata una serie di penalità: l’equipaggio infatti affronterà ogni tappa partendo 15 minuti dopo l’ultimo veicolo a scattare sulla linea di partenza. Inoltre, non potranno prestare assistenza ad altri veicoli eventualmente in panne sul percorso, ed affronteranno tappe che sconfineranno anche nelle ore notturne, con tutte le difficoltà connesse.
“La nostra esperienza sarà utile anche ad altri team”
Dal team comunque tengono duro, sfruttando una miscela di idrogeno e gasolio ed affermando di rispettare già da quest’anno gli obiettivi dell’ambizioso programma Dakar Future, che secondo gli organizzatori della corsa porterà da qui al 2030 il rally raid ad ammettere solo veicoli alimentati in maniera alternativa.
Juvanteny ha dichiarato, come riporta Motorsport: “Speravamo che già quest’anno sarebbero arrivate altre squadre, ma ci siamo trovati soli. Non ci siamo arresi: i risultati che otterremo saranno di grande aiuto per confrontare le prestazioni del nostro MAN con altri modelli simili alimentati con carburanti tradizionali”. “L’esperienza – conclude il pilota – sarà utile anche ad altri team e all’organizzazione della Dakar per incoraggiare altri team a investire su combustibili più rispettosi dell’ambiente”.
Pare che il team, grazie al proprio camion, sia riuscito ad ottenere una riduzione sino a circa il 45% delle emissioni di CO2, nonostante comunque parliamo di un veicolo che non usa propriamente celle a combustibile ad idrogeno. Quest’ultimo è infatti utilizzato in un motore a combustione interna, con l’obiettivo in un futuro, purtroppo ancora relativamente lontano, di sfruttare l’idrogeno puro: obiettivo che si è posto anche il team GCK Motorsport di Guerlain Chicherit, che ha annunciato nello scorso biennio l’e-Blast H2 da 400 cv e 1000 Nm di coppia, alimentato ad idrogeno e che punta a schierare in gara alla Dakar 2024.
Immagine di copertina: KH7 Sport/Tappa 8 (Mediagé/Motorsport.com https://it.motorsport.com/dakar/photos/528-kh7-epsilon-man-jordi-juvanteny-jose-luis-criado-jordi-ballbe-56454760/56454760/)