Tra le idee più visionarie del nostro secolo, i treni hyperloop potrebbero rivoluzionare il modo di muoversi sulla superficie della Terra. Tanti stanno provando a realizzare il primo
Velocità pari a quelle di un aereo, tubi chiusi da attraversare e levitazione magnetica. La tecnologia dei treni hyperloop, concepita per la prima volta nel 2013 da Elon Musk, oggi sembra sempre più diventare una realtà. Tra progetti iniziati ma bloccati per questioni istituzionali o tecnologiche e molti altri in fase di creazione, l’universo dell’hyperloop rivela costanti sorprese.
Una tecnologia aperta a tutti
L’idea di Musk inizialmente era stata aperta a tutti: la motivazione era dettata dalla filosofia dell’open-source, ovvero della condivisione gratuita di idee al fine di arrivare a un obiettivo comune. Così sempre più compagnie hanno deciso di imbarcarsi nell’esperienza dell’hyperloop per capire come questa invenzione fosse realizzabile e, soprattutto, dove.
L’impresa, sostanzialmente, è quella di creare il modo più veloce per muoversi sulla superficie terrestre, così da percorrere centinaia di chilometri in una manciata di minuti. E chiaramente non sono mancate le figure interessate: miliardari, ingegneri, governi hanno partecipato e tutt’ora si interessano alla cosiddetta “corsa verso l’hyperloop”.
Le nazioni più interessate all’hyperloop
Alcune nazioni sono più interessate di altre ai treni più veloci della storia. La prima tra tutte è l’India, che già nel 2019 ha firmato con Virgin Hyperloop One (che, d’altronde, sta andando avanti con i propri test con un tracciato nel deserto del Nevada) un progetto per la creazione di un percorso da Pune a Mumbai. Un viaggio da tre ore e mezza che si ridurrebbe a soli 35 minuti. Il costo: 10 miliardi di dollari. Nonostante l’accordo, però, il progetto è stato messo in pausa a inizio 2020 dal nuovo governo. Per non buttare via tutto il lavoro fatto finora, però, Virgin ha proposto al Ministero dei Trasporti indiano un progetto di collegamento tra New Delhi e Mumbai.
Anche l’Arabia Saudita, però, è tra le aree del mondo più interessate all’hyperloop. Si parla già di un tracciato lungo 35 chilometri nell’area di Jeddah dove proseguire i test. L’obiettivo, in questo caso, è di connettere le più importanti città del Golfo Persico in meno di un’ora. D’altronde, ogni anno 45 milioni di passeggeri guadagnerebbero enormemente da un’infrastruttura del genere. Tutto in modo relativamente pulito: con pannelli solari a copertura del tubo per fornire energia al treno all’interno.
Gli Emirati Arabi Uniti, invece, hanno ricevuto l’interesse di Hyperloop TT (ossia Hyperloop Transportation Technologies), che ha proposto un percorso tra Dubai e Abu Dhabi. I loro 150 chilometri di distanza potrebbero essere percorsi così in 15 minuti, secondo un progetto da 6 miliardi di dollari.
Accorciare le distanze negli Stati Uniti
Non mancano le proposte per creare tracciati di treni hyperloop anche negli Stati Uniti. Hyperloop TT, infatti, ha già firmato un contratto con l’Agenzia di coordinamento regionale del nord-est Ohio(NOACA) per portare avanti uno studio per la verifica della fattibilità di un treno hyperloop tra Chicago, Cleveland e Pittsburgh. Un vero e proprio corridoio dei Grandi Laghi che attirerebbe decine di migliaia di viaggiatori ogni anno. Hyperloop TT ha già detto che spera di dare il via ai viaggi lungo la tratta già nel 2028.
Anche Virgin Hyperloop One ha idee negli Stati Uniti: una proposta per un tracciato tra Città del Messico e Guadalajara (un viaggio di 6 ore in macchina ma 38 minuti in hyperloop) aveva conquistato l’interesse dell’azienda già nel 2017, ma da allora non se n’è più parlato.
L’Europa dimostra che è meglio lavorare in gruppo
Forse con la stessa logica che aveva usato Elon Musk quando ha deciso di dare il via ai progetti per l’hyperloop, in Europa è stato creato un progetto di studio unificato di questa tecnologia che coinvolge tutto il continente. È JTC 20, che vede la partecipazione di Hardt Hyperloop (Paesi Bassi), Hyper Poland (Polonia), TransPod (canadese ma con uffici in Francia e Italia) e Zeloros (Spagna).
Così i centri di ricerca europei hanno deciso di creare delle linee guida e delle buone pratiche per affrontare al meglio la progettazione di infrastrutture hyperloop in Europa, in modo utile a tutte le aziende operanti nel settore.
È già nato quest’anno l’European Hyperloop Center a Groningen, nei Paesi Bassi, dove a luglio sono iniziati i lavori per la costruzione di un percorso di 2,7 chilometri per i test. Un progetto ambizioso, e che mostra di voler portare avanti l’eredità di Musk anche dal punto di vista filosofico.